IN SCENA UN MIX DI DIALOGHI POPOLARI, CONFESSIONI SURREALI CON ESITI COMICI A TRATTI IRRESISTIBILI.
Foto Giovanni Mattera
Liberamente tratto dalla singolare pièce di Michel Tremblay, “Le belle cognate” racconta la storia di 15 donne in una cucina, ambientata a metà degli anni 60, radunate dalla padrona di casa che grazie ad uno dei tanti concorsi dell’epoca, è entrata in possesso di una quantità smisurata di punti. In scena Germana Lonzoni e le sue 14 vicine, sorelle e mezze parenti, chiamate ad attaccare i preziosissimi punti e soprattutto a far da testimoni oculari dell’evento eccezionale. il trionfo di Germana/Cenerentola e la fuga dal grigiore della sua cucina verso i fasti kitch di saloni in finto mogano, camere con scendiletti pelosissimi, tappezzerie floreali ed un campionario strepitoso di pentole, vasellame e bicchieri di vetro soffiato, attira ovviamente le invidie e piccole cattiverie, in un crescendo ritmato e divertente fino all’esplosione finale. Un coro di ‘Disperate Casalinghe’ in un esilarante commedia di veleni, profumi, ciabatte, rossetti, crudeltà, poca felicità e tanta comicità. Una black comedy politicamente scorretta. Che nasconde una tragedia umana.